Cassazione penale Sez. V sentenza n. 35272 del 21 agosto 2013

ECLI:IT:CASS:2013:35272PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso ex art. 416-bis c.p. si configura quando un gruppo criminale organizzato si avvale della forza di intimidazione del vincolo associativo e delle conseguenti condizioni di assoggettamento e di omertà di interi settori della comunità sociale, al fine di commettere delitti, acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, di appalti e servizi pubblici, ovvero di realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri, nonché di condizionare la vita democratica del Paese, limitando il libero esercizio del diritto di voto. La prova della sussistenza del metodo mafioso non richiede necessariamente la dimostrazione di specifici atti intimidatori, essendo sufficiente l'accertamento di una situazione di fatto caratterizzata dalla capacità dell'associazione di incutere timore per la sua sola esistenza, generando così una condizione di assoggettamento e di omertà nella collettività. Pertanto, anche la semplice partecipazione ad attività di sostegno economico in favore di detenuti affiliati all'associazione mafiosa, senza giustificazione di rapporti di parentela, costituisce un elemento indiziario della partecipazione all'associazione stessa. Analogamente, il coinvolgimento di esponenti dell'associazione mafiosa nel condizionamento del libero esercizio del diritto di voto, attraverso l'individuazione e il sostegno di candidati funzionali agli interessi dell'organizzazione, integra un ulteriore indice della finalità di condizionamento della vita democratica perseguita dall'associazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - rel. Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 2203/2012 TRIB. LIBERTA' di TORINO, del 09/11/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. Giovanni D'Angelo che ha chiesto il rigetto.

FATTO E DIRITTO

Con ordinanza 9.11.2012, il tribunale di Torino ha rigettato la richiesta di riesame e ha confermato l'ordinanza 10.10.2012 del Gip del medesimo tribunale, applicativa della misu…

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