Cassazione penale Sez. II sentenza n. 36931 del 13 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:36931PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei presupposti per l'applicazione di una misura cautelare, deve motivare in modo coerente, completo e logico, tenendo conto di tutti gli elementi rilevanti, tra cui il tempo trascorso dalla commissione del reato e l'eventuale confessione dell'indagato. L'omissione di un espresso riferimento a tali parametri non determina di per sé la nullità del provvedimento, purché risulti l'incidenza complessiva degli elementi di giudizio a carico dell'indagato e la valutazione della pericolosità sociale in proporzione al tempo intercorso. La motivazione deve rispondere ai requisiti minimi di esistenza, completezza e logicità, senza necessità di un'analitica confutazione di tutte le deduzioni difensive, essendo sufficiente che il giudice abbia esplicitato le ragioni che lo hanno indotto a disattendere le critiche ritenute non decisive.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA ((omissis)) - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

- Lu. Gi. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 353 del 1 - 8 aprile 2011 del Tribunale della liberta' di Venezia;

Sentita la relazione svolta in camera di consiglio dal consigliere Dott. D'ARRIGO Cosimo;

udito il P.M., in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. DELEHAYE Enrico, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Con ordinanza in data 1 - 8 aprile 2011, il…

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