Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25221 del 7 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:25221PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. richiede la prova della partecipazione dell'imputato al sodalizio criminale, attraverso il suo contributo alla realizzazione degli scopi associativi, che possono essere desunti anche da elementi indiziari, purché gravi, precisi e concordanti, come le dichiarazioni di collaboratori di giustizia, le intercettazioni telefoniche e ambientali, i rapporti familiari e di frequentazione con i vertici dell'organizzazione, nonché la disponibilità di armi e mezzi finanziari. L'accertamento della responsabilità per il reato di associazione di tipo mafioso non richiede la prova della commissione di specifici reati-fine, essendo sufficiente la dimostrazione dell'effettiva partecipazione all'associazione e del perseguimento dei suoi scopi, anche attraverso il compimento di condotte prodromiche o strumentali rispetto ai reati-scopo. L'applicazione delle aggravanti di cui all'art. 416-bis, commi 4 e 6 c.p. e all'art. 74, comma 4 del D.P.R. n. 309/1990 è giustificata dalla prevedibilità concreta, da parte dell'imputato, della disponibilità di armi e mezzi finanziari dell'associazione, in ragione del suo ruolo e della sua posizione all'interno del sodalizio criminale. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella determinazione della pena, nel rispetto dei criteri di cui agli artt. 132 e 133 c.p., la cui congruità è censurabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta irragionevolezza o illogicità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppino - Presidente

Dott. FILIPPINI Stefano - rel. Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - Consigliere

Dott. SARACO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 04/06/2018 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. FILIPPINI STEFANO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa MARINELLI FELICETTA, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
uditi i difensori:
L'avvocato (OMISSIS) del foro di NAPOLI in difesa di: (OMISSIS) si riporta ai motivi.
L'avvoc…

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