Il rilascio dell'autorizzazione paesaggistica ex art. 146 del D.Lgs. n. 42/2004 è subordinato all'accertamento della legittimità dell'immobile oggetto dell'intervento, che costituisce presupposto essenziale per l'espressione del parere di competenza della Soprintendenza. Pertanto, in caso di richiesta di integrazione documentale da parte della Soprintendenza volta a verificare la piena liceità del manufatto esistente, il termine per la conclusione del procedimento non può ritenersi decorso, essendo tale richiesta legittima e non pretestuosa. Ove l'amministrazione comunale non riscontri la richiesta di integrazione, essa è tenuta a provvedere sull'istanza di autorizzazione paesaggistica, dichiarando l'inutile decorso del termine di sessanta giorni previsto dall'art. 146, comma 9, del D.Lgs. n. 42/2004. Il mancato riscontro della richiesta di integrazione documentale da parte della Soprintendenza costituisce un arresto procedimentale non addebitabile alla responsabilità del privato, che deve essere rimosso dall'amministrazione comunale entro un termine perentorio, al fine di consentire la conclusione del procedimento.