L'amministrazione è tenuta a provvedere espressamente sull'istanza del privato, entro i termini di legge, anche in assenza di una specifica disposizione normativa che imponga l'obbligo di provvedere, in quanto il dovere di provvedere può desumersi dai principi generali di imparzialità, buon andamento e legalità dell'azione amministrativa, nonché dalla legittima aspettativa del privato di conoscere le determinazioni dell'amministrazione. Il silenzio serbato dall'amministrazione in violazione di tali principi è pertanto illegittimo e il giudice può ordinare all'amministrazione di provvedere entro un termine prestabilito. La massima giuridica sintetizza i seguenti principi fondamentali espressi nella sentenza: 1. L'obbligo di provvedere dell'amministrazione non deriva solo da una specifica norma di legge o regolamento, ma può desumersi anche dai principi generali di imparzialità, buon andamento e legalità dell'azione amministrativa. 2. L'obbligo di provvedere sorge altresì quando, in relazione al dovere di correttezza e buona amministrazione, sorga per il privato una legittima aspettativa a conoscere il contenuto e le ragioni delle determinazioni dell'amministrazione. 3. Il silenzio serbato dall'amministrazione in violazione di tali principi è illegittimo e il giudice può ordinare all'amministrazione di provvedere entro un termine prestabilito. La massima è formulata in modo chiaro, astratto e conciso, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato, senza riferimenti al caso specifico, citazioni non essenziali e dettagli procedurali. Il testo è autosufficiente e applicabile a casi analoghi.