Cassazione penale Sez. I sentenza n. 13210 del 1 aprile 2016

ECLI:IT:CASS:2016:13210PEN

Massima

Massima ufficiale
In tema di misure alternative in favore dei condannati per reati di violenza sessuale, il giudizio favorevole alla concessione dei benefici deve essere espresso esclusivamente sulla base dell'osservazione scientifica della personalità, svolta per un anno e condotta collegialmente, che non ammette equipollenti, in quanto solo tale valutazione consente il superamento della presunzione di pericolosità prevista per determinate categorie di delitti. (Fattispecie in cui la Corte ha ritenuto applicabili le sopravvenute e più rigide norme che impongono, ai fini della concessione del beneficio, l'osservazione collegiale, come previsto dall'art. 4 bis, comma primo quater, L. n. 354 del 1975 nella formulazione introdotta dall'art. 3 del D.L. n. 11 del 2009, conv. in L. n. 38 del 2009, respingendo il rilievo, dedotto dalla difesa nel motivo di ricorso, della omessa valorizzazione del percorso rieducativo intrapreso con successo dal condanato, in epoca antecedente all'entrata in vigore della riforma).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

Dott. ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 438/2014 TRIBUNALE SORVEGLIANZA di BOLOGNA del 29/04/2014;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha chiesto accogliersi il ricorso e annullarsi con rinvio il provvedimento impugnato.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 29 aprile 2014 il Tribunale di sorveglianza di Bologna, previa ratifica dei decreti …

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