Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 23297 del 29 maggio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:23297PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione della gravità degli indizi di colpevolezza per il reato di associazione mafiosa deve essere effettuata dal giudice di merito attraverso un'analisi complessiva e puntuale di tutti gli elementi probatori acquisiti, ivi compresi i riscontri esterni alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, senza limitarsi a un mero richiamo alle stesse dichiarazioni accusatorie. Il giudice è tenuto a motivare adeguatamente la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, anche in relazione alla posizione di ciascun indagato, superando eventuali lacune o carenze motivazionali presenti in precedenti provvedimenti. Nell'ambito di tale valutazione, il giudice può legittimamente utilizzare le dichiarazioni di più collaboratori di giustizia come reciproci riscontri, purché siano adeguatamente motivati i criteri di attendibilità e affidabilità di tali dichiarazioni. Inoltre, il giudice deve valutare attentamente eventuali elementi che possano incidere sulla gravità indiziaria, come il ruolo effettivo ricoperto dall'indagato nell'ambito dell'associazione mafiosa o la cessazione di determinati incarichi societari. Infine, il giudice deve motivare adeguatamente anche in ordine alla sussistenza delle esigenze cautelari, tenendo conto della presunzione di pericolosità sociale prevista per il reato di associazione mafiosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. DI STEFANO P. - rel. Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuel - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) n. (OMISSIS);

(OMISSIS) n. (OMISSIS);

(OMISSIS) n. (OMISSIS);

avverso la ordinanza 2619/2014 del 16/5/2014 del TRIBUNALE DEL RIESAME DI NAPOLI;

visti gli atti, la ordinanza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DI STEFANO PIERLUIGI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SCARDACCIONE E. V., che ha concluso chiedendo il rigetto dei ricorsi;

Uditi gli avv. (OMISSIS), (E ALTRI OMISSIS)

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