Il condannato tossicodipendente o alcooldipendente che abbia in corso un programma terapeutico di recupero presso servizi pubblici o strutture autorizzate, può beneficiare della sospensione dell'esecuzione della pena, anche in presenza di recidiva qualificata ex art. 99, comma 4, c.p., in quanto la ratio della deroga al divieto di sospensione previsto dall'art. 656, comma 9, lett. c), c.p.p. risiede nella necessità di non interrompere il percorso di disintossicazione e reinserimento sociale, al fine di evitare il rischio di future condotte delittuose. Il giudice dell'esecuzione, nel valutare la sussistenza dei presupposti per la sospensione, non può sindacare la serietà e l'efficacia del programma terapeutico, essendo tale valutazione rimessa al tribunale di sorveglianza, ma deve limitarsi a verificare l'effettiva pendenza di un programma terapeutico presso strutture pubbliche o autorizzate. Pertanto, la sospensione dell'esecuzione della pena deve essere disposta anche nei confronti del condannato recidivo reiterato, tossicodipendente o alcooldipendente, che abbia in corso un programma terapeutico, senza che il giudice possa valutare la pretestuosità della scelta operata dal condannato o l'insufficienza del programma intrapreso, essendo tali aspetti rimessi alla competenza del tribunale di sorveglianza.