Cassazione penale Sez. V sentenza n. 13066 del 20 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:13066PEN

Massima

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La minaccia di un male ingiusto, prospettata alla vittima, integra il reato di minaccia anche se non è dimostrato che tale pregiudizio possa essere ricondotto alla volontà dell'agente, essendo sufficiente che l'azione sia diretta a incutere timore nella persona offesa. Inoltre, le dichiarazioni della parte offesa costituita in giudizio come parte civile, ove necessario, possono trovare riscontro nella certificazione medica acquisita, senza che sia necessario il concorso di ulteriori elementi di prova esterni, atteso il maggiore onere di verifica della loro attendibilità. Pertanto, la motivazione della sentenza di assoluzione deve adeguatamente valutare tali elementi, rilevanti ai fini del giudizio di responsabilità dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DUBOLINO Pietro - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. POSITANO G. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI ROSSANO;

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 10/2008 GIUDICE DI PACE di CORIGLIANO CALABRO, del 13/11/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 14/01/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. POSITANO GABRIELE;

Il Procuratore generale della Corte di Cassazione, Dott. DI POPOLO Angelo, ha concluso chiedendo annullamento con rinv…

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