Cassazione penale Sez. I sentenza n. 15959 del 8 aprile 2013

ECLI:IT:CASS:2013:15959PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza della pericolosità sociale attuale ai fini dell'applicazione di una misura di prevenzione, deve effettuare un'analisi rigorosa e puntuale della situazione concreta, tenendo conto non solo delle precedenti condotte delittuose, ma anche degli elementi che possano dimostrare l'eventuale cessazione o attenuazione della pericolosità, come il positivo comportamento successivo, l'assenza di precedenti penali, l'età non più giovane dell'interessato e l'eventuale disintegrazione dell'associazione criminale di appartenenza. La motivazione del provvedimento deve indicare chiaramente i dati fattuali posti a fondamento della valutazione di attualità della pericolosità sociale, senza potersi limitare a un mero richiamo a precedenti condanne non ancora definitive. In mancanza di una siffatta motivazione, il provvedimento è affetto da vizio di legittimità e deve essere annullato con rinvio per un nuovo esame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. BONITO Francesc - rel. Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 11/2011 CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA, del 10/01/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO MARIA SILVIO BONITO;

lette le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), il quale ha chiesto l'annullamento del decreto impugnato.

La Corte osserva:

FATTO E DIRITTO

1. La Corte di appello di Reggio Calabria, con decreto del 10 gennaio 2012, parzialmente accogliendo il gravame propost…

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