Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 54541 del 22 dicembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:54541PEN

Massima

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Il reato di resistenza a pubblico ufficiale di cui all'art. 337 c.p. è configurabile non solo quando vi sia violenza o minaccia diretta contro la persona del pubblico ufficiale, ma anche quando la condotta dell'imputato, pur non essendo fisicamente diretta contro l'agente, sia comunque finalizzata ad impedire o ostacolare il compimento di un atto d'ufficio, come nel caso di reiterati calci alle vetrate degli uffici di polizia. Pertanto, integra il reato di resistenza a pubblico ufficiale non solo la violenza o la minaccia diretta contro la persona del pubblico ufficiale, ma anche qualsiasi comportamento, anche indiretto, che sia volto ad impedire o ostacolare il compimento di un atto d'ufficio, essendo sufficiente anche la violenza sulle cose, purché essa non si risolva in una mera resistenza passiva. Inoltre, l'istituto della sospensione del procedimento con messa alla prova, disciplinato dall'art. 464-bis c.p.p., non è applicabile ai procedimenti già pendenti al momento dell'entrata in vigore della relativa normativa, quando sia già decorso il termine finale previsto dalla stessa disposizione per la presentazione della relativa istanza, in quanto tale scelta rientra nella discrezionalità del legislatore e non risulta manifestamente irragionevole.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16/06/2015 della Corte d'appello di Cagliari;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. BALSAMO Antonio, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento in epigrafe, in parziale riforma dell'appellata sentenza d…

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