Il reato di danneggiamento sussiste anche quando l'azione colpisce una cosa che, per destinazione funzionale, deve essere ritenuta in comproprietà con le persone offese che di fatto ne avevano il possesso e il godimento, a prescindere dalla titolarità formale della proprietà. Pertanto, il reato di danneggiamento è configurabile anche quando l'imputato abbia distrutto o danneggiato beni (come alberi) situati su un terreno di cui egli stesso era comproprietario insieme alle persone offese, in quanto tali beni, per la loro destinazione funzionale, devono considerarsi nella disponibilità e nel godimento anche delle persone offese. Il principio di diritto si fonda sull'interpretazione estensiva della nozione di "cosa altrui" contenuta nell'art. 635 c.p., volta a ricomprendere anche i beni che, pur formalmente di proprietà dell'imputato, siano di fatto nella disponibilità e nel godimento anche di altri soggetti. Ciò al fine di tutelare adeguatamente il possesso e l'utilizzo effettivo della cosa, a prescindere dalla titolarità formale della proprietà.