Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 9625 del 2024

ECLI:IT:TARLAZ:2024:9625SENT

Massima

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Il silenzio serbato dall'Amministrazione competente sull'istanza di rilascio del visto di ingresso per motivi di lavoro subordinato integra un'ipotesi di silenzio-inadempimento, legittimando il ricorrente a proporre ricorso giurisdizionale ai sensi dell'art. 117 c.p.a. al fine di ottenere la declaratoria di illegittimità del silenzio e la condanna dell'Amministrazione all'adozione di un provvedimento espresso. Tuttavia, l'intervenuto rilascio del visto di ingresso richiesto, nelle more del giudizio, determina la cessazione della materia del contendere, con conseguente compensazione delle spese di lite tra le parti, in considerazione della peculiarità della vicenda esaminata. Il Tribunale Amministrativo Regionale, in tali ipotesi, è tenuto a dichiarare la cessazione della materia del contendere, in applicazione del combinato disposto degli artt. 34, co. 5, e 117 c.p.a.

Sentenza completa

Pubblicato il 15/05/2024

N. 09625/2024 REG.PROV.COLL.

N. 01799/2024 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1799 del 2024, proposto da
-OMISSIS-, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria ex lege in Roma, via dei Portoghesi, 12;

per l'annullamento

del silenzio inadempimento rispetto alla domanda di visto di ingresso per motivo di lavoro subordinato

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Visto l'att…

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