La delibera di esclusione di un socio da una cooperativa edilizia, adottata dal consiglio di amministrazione, può essere impugnata dal socio escluso per ottenere il risarcimento del danno, ma l'azione risarcitoria è soggetta al termine di prescrizione quinquennale che decorre dalla data di comunicazione della delibera di esclusione. Qualora la delibera di esclusione sia successivamente revocata dal commissario straordinario con efficacia retroattiva, ciò non implica di per sé l'illegittimità originaria della delibera né il riconoscimento del diritto al risarcimento da parte della gestione commissariale, dovendo il socio provare la sussistenza di specifiche condotte illegittime degli amministratori che abbiano cagionato un danno diretto alla sua sfera giuridica. L'azione di responsabilità ex art. 2395 c.c. nei confronti degli amministratori non è preclusa dalla delibera di esclusione, potendo il socio agire sia in qualità di socio per l'illegittimità della sua esclusione, sia in qualità di terzo danneggiato dal comportamento degli amministratori. Tuttavia, l'onere di provare l'esistenza di tali condotte illegittime e il nesso di causalità con il danno subito grava sul socio, non essendo sufficiente il mero richiamo generico alla violazione dei doveri degli amministratori.