Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24078 del 5 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:24078PEN

Massima

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Il giudice di merito, nell'applicare le misure di prevenzione personale e patrimoniale, è tenuto a valutare in modo complessivo e unitario tutti gli elementi di fatto posti a fondamento della richiesta, senza procedere a una valutazione parcellizzata e avulsa dal contesto probatorio generale. La motivazione del provvedimento deve essere adeguata e non meramente apparente, illustrando in modo chiaro e logico le ragioni che giustificano l'applicazione delle misure, con particolare riferimento alla pericolosità sociale del soggetto e alla sproporzione tra i redditi dichiarati e il patrimonio accumulato. Il sindacato di legittimità sulla motivazione, nel procedimento di prevenzione, è limitato alla verifica dell'esistenza di una motivazione effettiva, essendo esclusa la censura per illogicità manifesta. L'annullamento del provvedimento per motivazione meramente apparente comporta il rinvio al giudice di merito per un nuovo esame, al fine di garantire il rispetto dei principi di legalità e di adeguata motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - rel. Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI GENOVA;

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 5/2014 CORTE APPELLO di GENOVA, del 7/09/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MIRELLA CERVADORO;

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, nella persona del dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.

OSSERVA

Con decreto del 15.1.2014, il Tribunale di S…

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