Cassazione penale Sez. V sentenza n. 36047 del 19 settembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:36047PEN

Massima

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Il sequestro preventivo delle quote sociali di una società può essere legittimamente disposto anche nei confronti di soggetti non direttamente indagati, qualora sia accertato il nesso strumentale tra la gestione della società e la condotta criminosa, al fine di impedire che attraverso tale gestione vengano assicurate risorse finanziarie ad associazioni mafiose di riferimento degli indagati. Il pericolo di protrazione o aggravamento delle conseguenze del reato non deve essere necessariamente ravvisato nel collegamento tra il soggetto e il bene sequestrato, ma può sussistere anche nella pericolosità della "res" in sé e per sé considerata, in ragione della sua idoneità a consentire il perdurare dell'attività illecita. Ai fini della legittimità del sequestro preventivo ex art. 321 c.p.p., non rileva l'autore del fatto illecito, essendo sufficiente l'accertamento del nesso strumentale tra la cosa e la condotta criminosa. Inoltre, l'adozione di un modello organizzativo ai sensi del d.lgs. n. 231/2001 da parte della società, anche se successiva alla commissione del fatto, può costituire una circostanza attenuante della responsabilità della società stessa, ma non impedisce l'applicazione del sequestro preventivo qualora tale modello non sia idoneo a prevenire il rischio di commissione di ulteriori reati, in particolare per carenze nella individuazione delle aree di rischio e nell'assicurare l'effettiva autonomia e indipendenza dell'organo di controllo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Consigliere

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. DI TOMMASI Mariastefania - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) AL. MA., N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 20/07/2007 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARROZZA ARTURO;

lette/sentite le conclusioni del P.G. Dott. D'ANGELO GIOVANNI che chiede il rigetto del ricorso;

Udito il difensore. Avv D'ASCOLA VINCENZO N., di Reggio Calabria per il ricorrente che si riporta ai mo…

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