Cassazione penale Sez. I sentenza n. 5600 del 5 febbraio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:5600PEN

Massima

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La misura di prevenzione della sorveglianza speciale della pubblica sicurezza e dell'obbligo di soggiorno nel comune di residenza può essere applicata dal giudice nei confronti di soggetti ritenuti socialmente pericolosi in base a precedenti penali e comportamenti criminosi, anche se non è necessario il preventivo avviso del questore per le categorie di cui all'art. 1, nn. 1 e 2, della legge n. 1423 del 1956. Il giudice deve motivare adeguatamente la sussistenza del profilo di pericolosità sociale del soggetto, desumendolo dalla sua pregressa attività delittuosa, dal suo stile di vita e da altri fattori criminogeni, come lo stato di tossicodipendenza, nonché la necessità di applicare congiuntamente l'obbligo di soggiorno per meglio contenere la sua pericolosità, anche in relazione a reati commessi fuori dal comune di residenza. Il sindacato di legittimità del giudice di cassazione è limitato alla sola ipotesi di violazione di legge, essendo inammissibili le censure di merito che si risolvono in motivi diversi da quelli consentiti dalla legge per il ricorso per cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. CORRADINI Grazia - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. S - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BE. AN., N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 05/02/2007 CORTE APPELLO di MILANO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. VECCHIO MASSIMO;

Letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Dott. CONSOLO Santi, Sostituto Procuratore Generale della Repubblica presso questa Corte, il quale ha concluso per il rigetto del ricorso con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processu…

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