La realizzazione di opere edilizie in assenza di titolo abilitativo comporta l'obbligo per l'amministrazione comunale di adottare i provvedimenti repressivi degli abusi edilizi, con l'acquisizione gratuita al patrimonio comunale delle opere abusive, senza che sia necessaria una specifica motivazione sull'incompatibilità con gli interessi urbanistici e ambientali. L'acquisizione non può comunque eccedere la superficie utile abusivamente costruita di dieci volte. La possibilità di destinare l'opera acquisita a fini pubblici, in luogo della demolizione, è rimessa alla successiva valutazione discrezionale dell'organo consiliare, non incidendo sulla doverosità del provvedimento di acquisizione. L'impossibilità tecnica di procedere alla demolizione parziale dell'opera abusiva senza pregiudizio per la parte conforme e la staticità del fabbricato non costituisce un limite all'adozione del provvedimento di acquisizione, potendo comunque essere eliminata la sola porzione abusiva. L'istanza di condono edilizio, ove riguardi un aumento di volumetria, non determina l'improcedibilità del ricorso avverso il provvedimento di acquisizione, in quanto tale tipologia di intervento non rientra tra quelli condonabili ai sensi della normativa vigente, neppure in presenza di vincoli di tutela sull'immobile.