Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3534 del 24 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:3534PEN

Massima

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La graduazione della pena rientra nella discrezionalità del giudice di merito, che la esercita in aderenza ai principi enunciati negli articoli 132 e 133 del codice penale. Pertanto, la censura che, nel giudizio di cassazione, miri a una nuova valutazione della congruità della pena è inammissibile, a meno che la pena non sia di gran lunga superiore alla misura media di quella edittale, essendo altrimenti sufficiente a dare conto dell'impiego dei criteri di cui all'articolo 133 c.p. l'utilizzo di espressioni del tipo "pena congrua", "pena equa" o "congruo aumento", nonché il richiamo alla gravità del reato o alla capacità a delinquere dell'imputato. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella determinazione della pena, che non può essere sindacata in sede di legittimità se non in caso di manifesta illogicità o arbitrarietà.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. SCOTTI ((omissis)) - Consigliere

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico - rel. Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26/09/2017 della CORTE APPELLO di TORINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ENRICO VITTORIO STANISLAO SCARLINI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore LIGNOLA FERDINANDO che ha concluso chiedendo l'inammissibilita'.
udito il difensore.
RITENUTO IN FATTO
1 - Con sentenza del 26 settembre 2017, la Co…

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