Cassazione penale Sez. IV ordinanza n. 50809 del 8 novembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:50809PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esaminare il ricorso avverso la sentenza di applicazione della pena su richiesta, può dichiarare inammissibili i motivi di impugnazione che non attengano all'espressione della volontà dell'imputato, al difetto di correlazione tra la richiesta e la sentenza, all'erronea qualificazione giuridica del fatto o all'illegalità della pena o della misura di sicurezza. La motivazione della sentenza di applicazione della pena su richiesta, pur se sintetica, deve essere adeguata ai parametri indicati dalla consolidata giurisprudenza di legittimità, senza che sia necessaria un'esplicitazione dettagliata delle ragioni della decisione o delle ipotesi di proscioglimento non accolte. L'inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle Ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PICCIALLI Patrizia - Presidente

Dott. SERRAO Eugenia - Consigliere

Dott. NARDIN Maura - Consigliere

Dott. BELLINI Ugo - rel. Consigliere

Dott. PICARDI Francesca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/04/2018 del GIUDICE UDIENZA PRELIMINARE di BARI;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. BELLINI UGO.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. (OMISSIS) e (OMISSIS) ricorrono avverso la sentenza del Tribunale di Bari che aveva loro applicato la pena su richiesta in relazione a ipotesi di concorso in furto in abitazione la pena di anni uno mesi quattro di reclusione ed Euro 600 di multa. I ricorrenti…

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