Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Salerno sentenza n. 720 del 2020

ECLI:IT:TARSA:2020:720SENT

Massima

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Il potere sanzionatorio di natura demolitoria rappresenta un atto dovuto e vincolato per l'amministrazione comunale in presenza di un abuso edilizio, a prescindere dal tempo trascorso, in quanto prioritario ed in re ipsa l'interesse pubblico al ripristino dell'assetto urbanistico-edilizio violato, a fronte del quale non può dirsi sussistente alcuna posizione di affidamento legittimo ed incolpevole meritevole di considerazione. L'amministrazione è pertanto esonerata dall'obbligo di predisporre un impianto motivazionale che vada oltre la mera descrizione analitica delle opere da demolire e l'indicazione della normativa urbanistica ed edilizia violata, essendo sufficiente l'accertamento della natura abusiva dell'intervento, in quanto il potere sanzionatorio risulta dovuto e vincolato all'accertamento di tale presupposto, rispetto al quale qualunque apporto partecipativo sarebbe superfluo ed ultroneo. Ciò vale anche in presenza di opere realizzate in area soggetta a vincolo paesaggistico-ambientale, in relazione alle quali il Comune è tenuto ad irrogare la più grave delle misure ripristinatorie previste dall'art. 31 del D.P.R. n. 380/2001, ossia quella acquisitiva, a prescindere dal regime autorizzatorio che assiste le opere medesime, sia esso coincidente con il permesso di costruire ovvero con la d.i.a./s.c.i.a. La valutazione circa la possibilità di dare corso o meno alla misura ripristinatoria e la conseguente scelta tra demolizione d'ufficio ed irrogazione della sanzione pecuniaria costituisce solo un'eventualità della fase esecutiva, successiva alla disposta ingiunzione, e non può pertanto costituire un vizio dell'ordine di demolizione.

Sentenza completa

Pubblicato il 25/06/2020

N. 00720/2020 REG.PROV.COLL.

N. 00518/2009 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

sezione staccata di Salerno (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 518 del 2009, proposto dai sig.ri Raffaele Adiletta e Aniello Adiletta, rappresentati e difesi dall'avv. Antonio D'Adamo, con domicilio eletto presso il suo studio in Salerno, corso V. Emanuele;

contro

Comune di Capaccio, in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso dall'avv. Emilio Grimaldi, con domicilio presso la Segreteria del Tribunale;

per l'annullamento,

previa sospensione dell’efficacia:

- dell’ordinanza di demolizione n. 204 del 24.12.2008 adottata dal Comune di Capaccio;

- di ogni altro atto presupposto, connesso,…

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