Agli effetti della emissione del decreto di irreperibilità, non è necessario che il trasferimento dell'imputato per ignota destinazione risulti soltanto dalla notificazione del decreto di citazione a giudizio, ben potendo risultare anche dalla notificazione della comunicazione giudiziaria, essendo tale atto di provenienza dell'autorità giudiziaria. Infatti, la norma di cui all'art. 170, primo comma cod. proc. pen. prescrive che la notificazione provenga da ufficiale giudiziario - su richiesta del giudice davanti al quale è in corso il procedimento - e che dalla relazione dello ufficiale giudiziario risulti l'impossibilità di eseguire la notificazione nei modi stabiliti dall'art. 169 stesso codice. Quest'ultima norma regola la notificazione nella casa dell'imputato o nel luogo della sua abituale attività professionale, sicché una volta che risulti l'abbandono per ignota destinazione della casa di abitazione di una persona che non svolga abituale attività professionale, ne consegue che deve attivarsi il meccanismo stabilito dalle disposizioni dell'art. 170 cod. proc. pen., che prevedono lo svolgimento - con i mezzi più idonei quali quelli forniti da carabinieri e polizia - di nuove ricerche, e, quindi, l'emissione del decreto di irreperibilità.