Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 46269 del 3 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:46269PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, pur senza compiere specifici atti contrari ai doveri di ufficio, si rende stabilmente disponibile a favorire gli interessi di un'impresa privata, inserendosi nella sua organizzazione e sfruttando la propria posizione per agevolarla, commette il reato di corruzione. Tuttavia, una volta che tale condotta sia stata scoperta e il rapporto corruttivo sia venuto meno, non sussistono più le esigenze cautelari, in assenza di concreti e attuali pericoli di reiterazione del reato, anche qualora l'indagato abbia posto in essere condotte finalizzate ad impedire il sequestro di beni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IPPOLITO Francesco - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. DI STEFANO P. - rel. Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), (DIVIETO ATTIV. IMPREND.LE) nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 04/05/2016 del TRIB. LIBERTA' di CALTANISSETTA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere PIERLUIGI DI STEFANO;
sentite le conclusioni del PG Dott. BALSAMO Antonio che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale del Riesame di Caltanissetta, con ordinanza del 4 maggio 2016, decidendo sulla richiesta di riesame presentata nell'interesse di (OMISSIS) avverso l'ordin…

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