Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso il provvedimento di divieto di prosecuzione dell'attività di autonoleggio senza conducente, afferma che l'amministrazione, nel valutare il requisito della buona condotta ai fini del rilascio di autorizzazioni di polizia, deve effettuare un giudizio sintetico-valutativo sulla condotta di vita complessiva del soggetto interessato, con riguardo all'osservanza sia delle comuni regole di convivenza sociale che di quelle tradotte in precetti giuridici a salvaguardia dei valori fondamentali dell'ordinamento, senza poter prescindere da una congrua, logica e adeguata motivazione sulle ragioni per cui il soggetto è ritenuto sprovvisto di tale requisito. Ciò assume particolare rilievo quando si tratta di un'attività imprenditoriale che non riveste, di per sé considerata, particolari connotazioni di impatto con il tema dell'ordine e della sicurezza pubblica, come nel caso dell'attività di autonoleggio veicoli senza conducente, assoggettata a segnalazione certificata di inizio attività. Pertanto, il provvedimento di divieto di prosecuzione dell'attività, fondato su meri elementi indiziari e privo di una motivazione adeguata, risulta illegittimo per difetto di istruttoria e di motivazione.