Tribunale Amministrativo Regionale Puglia - Bari sentenza n. 490 del 2018

ECLI:IT:TARBA:2018:490SENT

Massima

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Il sopravvenuto difetto di interesse della parte ricorrente determina la declaratoria di improcedibilità del ricorso, in quanto la mancanza di un interesse attuale e concreto all'annullamento dell'atto impugnato preclude la possibilità di una pronuncia di merito. Ciò in quanto il processo amministrativo è improntato al principio della domanda e della corrispondenza tra chiesto e pronunciato, per cui il giudice non può pronunciarsi su questioni divenute prive di utilità per la parte che le ha proposte. Pertanto, il venir meno dell'interesse all'annullamento dell'atto impugnato, per fatti sopravvenuti, determina l'improcedibilità del ricorso, senza che il giudice possa entrare nel merito della controversia. In tali ipotesi, sussistono giuste ragioni di equità per compensare le spese di giudizio, in considerazione della natura, peculiarità e complessità della controversia.

Sentenza completa

N. 00471/2013
REG.RIC.

N. 00490/2018 REG.SEN.

N. 00471/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia

(Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 471 del 2013, proposto da -OMISSIS-, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) in Bari, via A. Gimma, 147;

contro

Ministero dell'Interno e Questura di -OMISSIS-, in persona dei rispettivi legali rappresentanti p.t., rappresentati e difesi per legge dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato di Bari, domiciliataria in Bari, via Melo, 97;

per l'annullamento

- del decreto di rigetto n. Cat. 11E/2012, avente ad oggetto l'istanza di rilascio dell'autorizzazione…

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