Il vincolo di tutela culturale e paesaggistica di cui agli artt. 10 e 12 del D.Lgs. 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio) opera automaticamente, senza necessità di previo procedimento di verifica dell'interesse culturale, per i beni immobili appartenenti a soggetti pubblici e persone giuridiche private senza fine di lucro, la cui realizzazione risalga ad oltre 50 anni. Tale vincolo comporta il divieto di installazione di cartelli e altri mezzi pubblicitari senza il previo parere favorevole della Soprintendenza competente sulla compatibilità dell'intervento con i valori culturali e paesaggistici tutelati, a prescindere dall'avvenuto rilascio di autorizzazione comunale. L'ordine di rimozione dell'impianto pubblicitario illegittimamente installato in assenza del necessario parere della Soprintendenza è pertanto legittimo, in quanto atto dovuto e consequenziale all'accertamento del vincolo, senza che rilevi la previa comunicazione di avvio del procedimento, atteso che il soggetto interessato era già stato messo a conoscenza delle contestazioni e invitato a controdeduzioni. Il regime vincolistico opera indipendentemente dall'inserimento o meno del bene negli elenchi allegati al piano generale degli impianti pubblicitari comunale, essendo la tutela dei beni culturali e paesaggistici di rango costituzionale e prevalente rispetto agli interessi di natura urbanistica ed economica.