Cassazione penale Sez. II sentenza n. 51466 del 11 dicembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:51466PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il principio del tempus regit actum impone che il regime processuale applicabile a un atto di impugnazione sia quello vigente al momento della sua proposizione, con la conseguenza che, ove successivamente intervenga una modifica normativa che incida sulle modalità di impugnazione, tale modifica non trova applicazione retroattiva agli atti di impugnazione già validamente proposti in precedenza. Pertanto, l'appello avverso una sentenza di non luogo a procedere, proposto prima dell'entrata in vigore della legge che ha previsto l'impugnabilità di tali sentenze mediante il solo ricorso per cassazione, deve essere ritenuto pienamente valido ed efficace, con conseguente trasmissione degli atti al giudice di appello competente a decidere sull'impugnazione ai sensi della normativa previgente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. ALMA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS), e di (OMISSIS), nata l'(OMISSIS);

avverso la sentenza del G.I.P. del Tribunale di Catania, in data 24 gennaio 2005, con la quale si dichiarava, ai sensi dell'articolo 425 c.p.p., non luogo a procedere nei confronti dei predetti relativamente ai reati loro rispettivamente ascritti perche' estinti per intervenuta prescrizione;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e l'appello, con il quale si chiede l'assoluzione perche' il fatto …

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