Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla Città di Anzio avverso il provvedimento con cui la Città Metropolitana di Roma Capitale aveva autorizzato la società Eco Transport s.r.l. alla realizzazione di un impianto di rottamazione di rifiuti nel territorio del Comune ricorrente, ha dichiarato l'estinzione del giudizio per mancata tempestiva riassunzione dello stesso nel termine di 90 giorni dalla pubblicazione della sentenza della Corte Costituzionale n. 2/2024, che aveva definito la questione di legittimità costituzionale sollevata in precedenza dal Tribunale. Il principio di diritto affermato è che la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della pronuncia della Corte Costituzionale determina la conoscenza legale della stessa in capo a qualsiasi soggetto interessato, facendo decorrere il termine perentorio di 90 giorni per la riassunzione del giudizio sospeso, ai sensi dell'art. 80, comma 1, del Codice del Processo Amministrativo. Il mancato rispetto di tale termine comporta l'estinzione del processo, non essendo sufficiente la mera comunicazione dell'atto che fa venir meno la causa della sospensione. Tale principio, volto a garantire la ragionevole durata del processo, non ammette deroghe o eccezioni, neppure in considerazione della peculiarità della fattispecie concreta. Pertanto, il Tribunale, in ossequio alle disposizioni normative, ha dichiarato l'estinzione del giudizio, compensando integralmente le spese di lite tra le parti in ragione delle circostanze eccezionali del caso.