Cassazione penale Sez. I sentenza n. 36476 del 7 ottobre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:36476PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: L'istituto della continuazione postula che l'agente si sia rappresentato e abbia unitariamente deliberato, almeno nelle loro linee essenziali, una serie di condotte criminose, e non si identifica con il mero programma di vita delinquenziale del reo, che esprime invece l'opzione dello stesso a favore della commissione di un numero non predeterminato di reati. Pertanto, la semplice reiterazione di condotte delittuose, in assenza di una programmazione anticipata dei singoli episodi e di una pur generica preventiva ideazione e prefigurazione degli stessi, non integra il vincolo della continuazione, configurando piuttosto una tendenza recidivante. Il giudice dell'esecuzione, nel valutare la sussistenza del nesso di continuazione, deve verificare la sussistenza di tali presupposti, motivando in modo congruo e logico il proprio apprezzamento, senza incorrere in errori di diritto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. SARACENO Rosa Anna - Consigliere

Dott. MANCUSO Luigi F. A - rel. Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 30/09/2020 della CORTE APPELLO di TORINO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MANCUSO LUIGI FABRIZIO AUGUSTO;
lette/sentite le conclusioni del P.G.;
Letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Dott. MOLINO Pietro, Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte, che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso, con le conseguenze previste dalla legge.
RITE…

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