La sottoscrizione dell'originale dell'atto introduttivo del giudizio ad opera del procuratore costituisce elemento indispensabile per la formazione fenomenica dell'atto stesso, sicché il suo difetto determina l'inesistenza dell'atto e non la mera nullità. Tale requisito di sottoscrizione non può essere sostituito dalla mancata contestazione della paternità dell'atto da parte delle parti o dai comportamenti successivi del difensore, come la notifica del ricorso alla controparte. Il "segno grafico" apposto in calce al ricorso non equivale alla sottoscrizione del procuratore, in quanto non possiede una precisa individualità grafica tale da potersi attribuire alla persona indicata nell'atto come sottoscrittore. Inoltre, la mancata sottoscrizione del ricorso non può beneficiare del regime della mancata certificazione dell'autografia del soggetto conferente la procura, in quanto tale formalità non incide sui requisiti indispensabili per il raggiungimento dello scopo dell'atto, individuabile nella formazione del rapporto processuale attraverso la costituzione in giudizio del procuratore nominato. Pertanto, il difetto di sottoscrizione dell'atto introduttivo da parte del procuratore determina l'inesistenza dell'atto stesso, non potendo essere sanato né dalla mancata contestazione della paternità dell'atto, né dai comportamenti successivi del difensore, né dalla mancata certificazione dell'autografia della procura.