Cassazione penale Sez. V sentenza n. 5351 del 9 febbraio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:5351PEN

Massima

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Il possesso di denaro sottratto dalla cassa di un esercizio commerciale, unitamente alle dichiarazioni della persona offesa che riferisce della richiesta di denaro e della successiva scomparsa dell'incasso, costituisce prova sufficiente per affermare la responsabilità penale dell'imputato per il reato di furto, anche in assenza di testimoni oculari dell'azione delittuosa. Il giudice di merito, nel valutare le risultanze processuali, non è tenuto a riportare integralmente le dichiarazioni dei testimoni, essendo sufficiente una motivazione congrua ed esaustiva che evidenzi la logicità e la coerenza degli elementi di prova acquisiti, senza che assuma rilievo la mancata contestazione di altri soggetti per il medesimo fatto. La condanna dell'imputato per il reato di furto, pertanto, è legittima laddove la motivazione della sentenza, immune da vizi logici o giuridici, dia conto in modo adeguato della ricostruzione del fatto e della sua qualificazione giuridica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - rel. Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) VI. PA. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1845/2006 CORTE APPELLO di MILANO, del 28/10/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 14/12/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. STEFANO PALLA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GERACI Vincenzo, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Vi. Pa. ricorre…

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