Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 86 del 7 gennaio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:86PEN

Massima

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Il perdurante coinvolgimento di un soggetto in un'associazione mafiosa, successivamente alla sua condanna per tale reato, deve essere dimostrato attraverso elementi indiziari concreti e specifici, che evidenzino la sua stabile adesione all'organizzazione criminale e il suo attivo contributo alle sue finalità delittuose, non essendo sufficienti i meri rapporti di frequentazione con altri appartenenti al sodalizio. I collegamenti con esponenti del gruppo mafioso, pur se accertati, devono essere valutati in relazione alle concrete modalità e finalità di tali relazioni, non potendo desumersi automaticamente da essi l'attuale partecipazione dell'indagato all'associazione, specie in contesti territoriali di ridotte dimensioni in cui è frequente la conoscenza reciproca tra gli abitanti. Inoltre, gli elementi indiziari relativi a fatti di reato già oggetto di precedenti provvedimenti cautelari annullati senza rinvio dalla Corte di Cassazione non possono essere nuovamente valorizzati ai fini della dimostrazione della permanenza del vincolo associativo, in assenza di nuovi e significativi riscontri probatori. La motivazione del provvedimento cautelare deve esporre in modo puntuale e logicamente coerente gli specifici elementi indiziari che giustificano la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per il reato di partecipazione ad associazione mafiosa, senza limitarsi a considerazioni di carattere generale sulla genesi e l'evoluzione del sodalizio criminale di riferimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. CONTI Gianni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

MU. Al. Ni. , n. a (OMESSO);

avverso la ordinanza in data 28 aprile-5 maggio 2008 del Tribunale di Messina;

Visti gli atti, la ordinanza denunziata e il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Giovanni Conti;

Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. Iacoviello Francesco M., che ha concluso per l'annullamento con rinvio;

Udito per ilo ricorrente l'avv. L…

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