Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26436 del 4 luglio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:26436PEN

Massima

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Il dolo di partecipazione all'associazione di tipo mafioso può essere desunto da una pluralità di elementi fattuali, quali la commissione di delitti-scopo, la frequentazione assidua con esponenti di spicco della cosca, la disponibilità a svolgere attività funzionali agli interessi del sodalizio, la conoscenza approfondita della sua struttura e delle sue dinamiche criminali, nonché la consapevolezza di agire per favorirne gli scopi. Tali elementi, valutati nel loro complesso e in relazione al periodo considerato dall'imputazione, possono integrare il requisito della stabile e organica compenetrazione con il tessuto organizzativo del sodalizio, idonea a configurare la condotta di partecipazione, anche in assenza di una formale affiliazione. Inoltre, la circostanza aggravante dell'agevolazione dell'attività di un'associazione di tipo mafioso è applicabile al concorrente nel reato a condizione che questi abbia conosciuto e fatto propria la finalità di agevolare l'associazione, senza che sia necessario il dolo specifico di eludere le disposizioni di legge in materia di prevenzione o di agevolare la commissione di uno dei delitti di cui agli artt. 648, 648-bis e 648-ter cod. pen. Infine, nel procedimento di riesame non è deducibile la questione inerente all'inefficacia della misura coercitiva per asserita mancanza, tardività o invalidità dell'interrogatorio previsto dall'art. 294 cod. proc. pen., in quanto tale vizio processuale, inerendo a vicende avulse dall'ordinanza oggetto del gravame, non ne intacca l'intrinseca legittimità ma ne importa l'estinzione automatica che deve essere disposta in un distinto procedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta da:

Dott. DE MARZO Giuseppe - Presidente

Dott. CANANZI Francesco - Relatore

Dott. BIFULCO Daniela - Consigliere

Dott. GIORDANO Rosaria - Consigliere

Dott. MAURO Anna - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Me.Pa. nato a M il (Omissis)
avverso l'ordinanza del 16-08-2023 del TRIB. LIBERTA' di CATANZARO
udita la relazione svolta dal Consigliere FRANCESCO CANANZI;
udite le conclusioni del Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale LUCIA ODELLO, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilità del ricorso;
udito l'avvocato FR.GA., nell'interesse di ME.PA.,
che ha illustrato i motivi dei ricorsi e ne ha chiesto l'accoglimento.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale del riesame di Catanzaro, in data 16-17 agosto 2023, deposit…

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