Cassazione penale Sez. II sentenza n. 27025 del 11 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:27025PEN

Massima

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Il delitto di associazione per delinquere può essere configurato anche in assenza di un'apposita organizzazione creata a scopo criminoso, essendo sufficiente l'utilizzo di una struttura preesistente, anche se adibita a finalità lecite, purché essa sia in grado di esprimere una volontà autonoma rispetto a quella dei singoli partecipi e di svolgere una condotta collettiva finalizzata alla realizzazione del programma criminoso. La reiterazione di condotte delittuose in concorso tra più soggetti, anche se non accompagnata dall'identificazione di altri finanziati oltre la persona offesa, può integrare gravi, precisi e concordanti indizi della partecipazione al reato associativo, superabili solo con la prova contraria che il contributo fornito non è dovuto ad alcun vincolo preesistente con i correi. Ai fini della valutazione della pericolosità sociale e del pericolo di recidiva, il giudice può desumere elementi significativi non solo dai precedenti penali, ma anche dai comportamenti e dagli atti concreti dell'agente, senza che lo stato di incensuratezza determini automaticamente l'assenza di pericolosità. La motivazione sulla sussistenza delle esigenze cautelari deve tenere conto sia della specifica modalità e circostanze del fatto, sia della personalità della persona sottoposta ad indagini, senza che il mero decorso del tempo, in assenza di una cessazione certa della condotta criminosa, comporti necessariamente un affievolimento delle esigenze cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto nell'interesse di:

TA. Ni. n. (OMESSO);

CO. Mi. n. (OMESSO);

CO. Fi. n. (OMESSO);

avverso l'ordinanza emessa il 7 dicembre 2010 dal Tribunale di Bologna;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere dott. Matilde Cammino;

udita la requisitoria del Pubblico Ministero, sost. proc. gen. Dott. Cedrangolo Oscar, che ha chiesto la dich…

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