Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10368 del 6 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:10368PEN

Massima

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Il falso in atto pubblico, la contraffazione di sigillo e la truffa, pur essendo reati distinti, possono essere oggetto di un'unica condanna per il reato continuato, a condizione che siano stati commessi con la medesima finalità e con un unico disegno criminoso. Tuttavia, qualora alcuni di tali reati siano nel frattempo prescritti, la pena complessiva deve essere rideterminata, eliminando l'aumento per la continuazione relativo ai reati estinti. Il giudice, nel valutare la prescrizione, deve tenere conto delle cause di interruzione e sospensione del termine prescrizionale, al fine di accertare l'effettiva estinzione di ciascun reato. La massima pena irrogabile per il reato continuato di falso in atto pubblico e contraffazione di sigillo rimane comunque quella prevista per il reato più grave, ovvero cinque anni di reclusione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. COLONNESE Andrea - Consigliere

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) FU. AR. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 18/03/2008 CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROTELLA MARIO;

sentite le conclusioni di a.s.r. per prescrizione dei capi C e D e rigetto nel resto, del S.P.G. Dott. Ciampoli L..

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

1 - Il …

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