Cassazione penale Sez. I sentenza n. 37554 del 9 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:37554PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve procedere a un incisivo giudizio prognostico di "elevata probabilità di colpevolezza", fondato su elementi indiziari ancorati a fatti certi, di natura logica o rappresentativa, che, pur non dimostrando oltre ogni ragionevole dubbio la responsabilità dell'indagato, siano tuttavia idonei a far desumere con elevata valenza probabilistica l'attribuzione del reato al medesimo. Tali elementi indiziari devono essere apprezzati nella loro attendibilità intrinseca ed estrinseca, con particolare riferimento alla chiamata di correo, la quale, per valere quale grave indizio di colpevolezza, deve essere valutata nella sua capacità dimostrativa e persuasiva probatoria attraverso il riscontro di elementi esterni individualizzanti, inerenti alle modalità oggettive del fatto descritto dal chiamante e soggettivamente indirizzati. Il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione in materia di misure cautelari personali è limitato all'esame del contenuto dell'atto impugnato e alla verifica dell'assenza di illogicità evidente, ossia dell'adeguatezza e della congruenza del tessuto argomentativo riguardante la valutazione degli elementi indiziari rispetto ai canoni della logica e ai principi di diritto che ne governano l'apprezzamento, senza che possa integrare vizio di legittimità la mera prospettazione di una diversa valutazione delle risultanze delle indagini.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO Massimo - Presidente

Dott. TARDIO Angela - rel. Consigliere

Dott. SANDRINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 583/2015 del TRIBUNALE di CATANIA del 27/04/2015;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. TARDIO Angela;
sentite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. GIALANELLA Antonio, che ha chiesto dichiararsi la inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 27 aprile 2015 il Tribunale di…

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