Il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso si configura quando la condotta criminosa, pur non essendo direttamente riconducibile a un'associazione mafiosa, si avvale del metodo mafioso, ossia di quella particolare forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo e della conseguente condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, idonea a condizionare le libere determinazioni della vittima. A tal fine, non è necessaria la prova dell'esistenza di un'associazione mafiosa, essendo sufficiente che la violenza o la minaccia richiamino alla mente e alla sensibilità del soggetto passivo la forza intimidatrice tipicamente mafiosa, anche attraverso il riferimento a soggetti appartenenti a contesti criminali organizzati. L'aggravante si applica anche quando l'agente non sia formalmente partecipe dell'associazione, purché si avvalga del metodo mafioso, ossia di quella particolare forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo e della conseguente condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, idonea a condizionare le libere determinazioni della vittima. Ai fini della configurabilità dell'aggravante, non è necessario che sia stata dimostrata o contestata l'esistenza di un'associazione per delinquere, essendo sufficiente che la violenza o la minaccia richiamino alla mente ed alla sensibilità del soggetto passivo la forza intimidatrice tipicamente mafiosa del vincolo associativo. La "ratio" sottostante all'aggravante non è solo quella di punire più severamente coloro che commettono reati con il fine di agevolare le associazioni mafiose, ma essenzialmente quella di contrastare in maniera più decisa, data la loro maggiore pericolosità e determinazione criminosa, l'atteggiamento di coloro che, partecipi o non di reati associativi, utilizzino metodi mafiosi, ossia si comportino come mafiosi oppure ostentino, in maniera evidente e provocatoria, una condotta idonea ad esercitare sui soggetti passivi quella particolare coartazione e quella conseguente intimidazione che sono proprie delle organizzazioni della specie considerata. Pertanto, il riferimento a "gente di Ponticelli", tra cui uno appena uscito dal carcere, costituisce espressione di un metodo mafioso, in quanto richiama alla mente della persona offesa il fatto che la minaccia provenga da un gruppo organizzato, integrando così l'aggravante di cui all'art. 416-bis.1 c.p.