Cassazione penale Sez. II sentenza n. 41441 del 28 ottobre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:41441PEN

Massima

Generata da Simpliciter
La mancata identificazione del querelante da parte dell'autorità ricevente la querela non determina l'invalidità della stessa, ma costituisce soltanto un'irregolarità di carattere amministrativo, irrilevante ai fini della procedibilità dell'azione penale. Il principio di diritto è che la querela, quale atto di impulso processuale, è validamente proposta anche in assenza di una formale identificazione del querelante da parte dell'autorità competente a riceverla, poiché tale requisito attiene esclusivamente al profilo organizzativo-amministrativo dell'attività di ricezione della querela, senza incidere sulla sua efficacia sostanziale. Pertanto, la mancata identificazione del querelante non può essere causa di declaratoria di non doversi procedere, essendo sufficiente che l'identità del querelante risulti comunque accertata nel corso del procedimento penale. Tale principio si fonda sulla necessità di assicurare l'effettività della tutela penale e di evitare che mere irregolarità formali possano pregiudicare l'esercizio dell'azione penale, in conformità ai canoni di ragionevolezza e proporzionalità che devono informare l'interpretazione e l'applicazione delle norme processuali. Esso si applica in tutti i casi in cui la legge prevede la necessità di una querela di parte come condizione di procedibilità dell'azione penale, indipendentemente dalla natura del reato e dalla qualifica soggettiva del querelante.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Giovanni - Consigliere

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Paleremo;

nei confronti di:

Ge. Ro. , n. il (OMESSO);

avverso la SENTENZA del Giudice di Pace di Palermo del 23.6.2007 Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal consigliere Dr. PRESTIPINO ANTONIO;

Udito il Procuratore Generale Dr. Carmine Stabile, che ha chiesto il rigetto del ricorso;

udito l'avv. Aloisio Saverio del foro di Palermo, difensore…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.