Cassazione penale Sez. II sentenza n. 32233 del 17 novembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:32233PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando la minaccia di un male, indifferentemente reale o immaginario, esercita un effetto coercitivo sulla volontà della vittima, inducendola a compiere un atto di disposizione patrimoniale, a prescindere dalla concreta realizzabilità del male prospettato. Il criterio distintivo tra il reato di truffa e quello di estorsione, in presenza di una minaccia, è rappresentato dalla concreta efficacia coercitiva, e non meramente manipolativa, della condotta minacciosa rispetto alla volontà della vittima, da valutarsi con verifica ex ante. Pertanto, la prospettazione di un pericolo immaginario, accompagnata da atti intimidatori idonei a piegare la volontà della persona offesa, integra il reato di estorsione e non quello di truffa aggravata, essendo identico l'effetto coercitivo esercitato sulla vittima, a prescindere dalla effettiva realizzabilità del male minacciato. La giurisprudenza di legittimità ha consolidato tale principio, affermando che la configurabilità del reato di estorsione non dipende dalla concreta possibilità di realizzazione del male prospettato, ma dalla sua idoneità a condizionare la libertà di autodeterminazione della vittima, inducendola a compiere un atto di disposizione patrimoniale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovan - Presidente

Dott. MANTOVANO Alfred - Consigliere

Dott. MESSINI D'AGOSTINI P - rel. Consigliere

Dott. DE SANTIS Anna M - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefan - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/05/2019 della CORTE DI APPELLO DI CATANIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere MESSINI D'AGOSTINI Piero;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale CENICCOLA Elisabetta, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.
RITE…

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