La massima giuridica che si può trarre dalla sentenza è la seguente: L'ordine di ripristino dello stato dei luoghi e di chiusura temporanea dell'esercizio commerciale per occupazione abusiva di suolo pubblico, adottato ai sensi dell'art. 3, comma 16, della legge n. 94/2009 e dell'Ordinanza Sindacale n. 258/2012, è legittimo anche qualora l'occupazione abusiva sia stata già rimossa al momento dell'adozione del provvedimento. La chiusura dell'esercizio costituisce infatti una sanzione accessoria di natura vincolata, prevista dalla legge per le occupazioni abusive realizzate a fini di commercio, che non è subordinata alla permanenza dell'occupazione stessa, essendo sufficiente l'accertamento della sua pregressa esistenza. L'Amministrazione, in tali casi, non ha alcun margine di discrezionalità nell'applicazione della sanzione accessoria, dovendo procedere in modo vincolato all'irrogazione della chiusura dell'esercizio per un periodo minimo di cinque giorni, a prescindere dall'avvenuto ripristino dello stato dei luoghi.