Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33681 del 4 settembre 2024

ECLI:IT:CASS:2024:33681PEN

Massima

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La contestazione della circostanza aggravante del furto di un bene destinato a pubblico servizio, ai sensi dell'art. 625, comma 1, n. 7 c.p., non richiede la formale indicazione della norma di legge che la prevede, essendo sufficiente una formulazione dell'imputazione che descriva in modo chiaro e preciso gli elementi di fatto idonei a integrare tale fattispecie aggravata, in modo da consentire all'imputato di averne piena cognizione e di espletare adeguatamente la propria difesa. Ciò in quanto tale aggravante, pur contenendo elementi valutativi relativi alla concreta destinazione del bene al soddisfacimento di un interesse collettivo, può essere desunta dalla semplice menzione nel capo di imputazione della condotta di furto di acqua mediante allaccio abusivo alla rete comunale di distribuzione, in quanto tale formulazione è immediatamente evocativa di un servizio pubblico destinato a raggiungere le utenze di un numero indeterminato di persone per soddisfare un'esigenza di rilevanza collettiva. Pertanto, la declaratoria di non doversi procedere per difetto di querela, pronunciata in relazione a tale fattispecie, integra una violazione dell'art. 129 c.p.p., in quanto il reato doveva ritenersi procedibile d'ufficio. Inoltre, tale violazione sussiste anche qualora si ritenga la formulazione del capo di imputazione inidonea a garantire una piena ed effettiva informazione all'imputato, in quanto la contestazione suppletiva effettuata dal pubblico ministero alla prima udienza utile successiva alla modifica normativa del regime di procedibilità non può essere preclusa dalla declaratoria di improcedibilità, in quanto ciò violerebbe i principi di parità di trattamento tra le parti e di obbligatorietà dell'azione penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta da

Dott. GUARDIANO Alfredo - Presidente

Dott. MASINI Tiziano - Consigliere

Dott. CAVALLONE Luciano - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

Dott. CUOCO Michele - Relatore

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto dal
Procuratore generale presso la Corte d'appello di Catania
nel procedimento a carico di
Tr.Ro. nato ad A il (Omissis);
avverso la sentenza del 6 ottobre 2023 del Tribunale di Catania;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
lette le richieste del Pubblico Ministero, nella persona del ((omissis)), che ha concluso per l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata;
RITENUTO IN FATTO
1. Tr.Ro. è stato tratto a giudizio per rispondere del reato di furto aggravato (ai sensi d…

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