Cassazione penale Sez. V sentenza n. 22599 del 11 giugno 2012

ECLI:IT:CASS:2012:22599PEN

Massima

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La condotta di un pubblico ufficiale, quale agente della polizia penitenziaria, che si renda partecipe di un'associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, abusando della propria funzione per agevolare gli associati, integra un grave pericolo di reiterazione del reato tale da rendere la misura cautelare della custodia in carcere l'unica adeguata a scongiurare il rischio di nuovi gravi delitti, in ragione dell'elevata pericolosità sociale dell'indagato, della sua inaffidabilità e della necessità di recidere ogni possibile contatto con l'organizzazione criminale e con il circuito penitenziario. La presunzione relativa di adeguatezza della custodia in carcere per il reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti può essere superata sulla base di una puntuale motivazione che evidenzi, in concreto, l'attualità e la concretezza del pericolo di reiterazione del reato, tenuto conto della gravità del fatto, della posizione rivestita dall'indagato all'interno dell'associazione, della sua condotta di mancata dissociazione e della persistente operatività dell'organizzazione criminale, nonostante l'arresto di numerosi suoi esponenti. In tali casi, la misura cautelare più adeguata è quella della custodia in carcere, in quanto l'indagato, in ragione della sua inaffidabilità e della necessità di recidere ogni possibile contatto con l'organizzazione criminale e con il circuito penitenziario, non può essere sottoposto a misure meno afflittive, come gli arresti domiciliari, che non garantirebbero un'efficace tutela delle esigenze cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SCALERA Vito - Presidente

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

Dott. BEVERE Antonio - rel. Consigliere

Dott. SANDRELLI ((omissis)) - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 3082/2011 TRIB. LIBERTA' di ROMA, del 21/11/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

lette le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto.

udito il difensore avv. (OMISSIS).

FATTO E DIRITTO

Con ordinanza 20.5.2011, il tribunale di Roma ha confermato l'ordinanza applicativa della mis…

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