La norma di cui all'art. 4-bis della legge n. 354 del 1975 esclude la concessione dei benefici penitenziari ai soli condannati per delitti commessi per finalità di terrorismo, anche internazionale, o di eversione dell'ordine democratico, mediante il compimento di atti di violenza, e non si applica ai condannati per delitti di terrorismo o eversione che non abbiano concretamente posto in essere e non siano stati riconosciuti responsabili di atti di violenza, essendo la menzione degli "atti di violenza" strutturalmente legata all'intero costrutto normativo. Pertanto, l'esclusione dai benefici non opera automaticamente per tutti i condannati per reati di terrorismo o eversione, ma solo per coloro che abbiano effettivamente commesso atti di violenza, con la conseguenza che il giudice di sorveglianza è tenuto a verificare, sulla base degli accertamenti compiuti nel giudizio di merito, se il condannato abbia concretamente posto in essere atti di violenza finalizzati al terrorismo o all'eversione. Inoltre, qualora risulti che i fatti e le responsabilità siano stati integralmente accertati in precedenti sentenze, rendendo impossibile un'utile collaborazione con la giustizia ai sensi dell'art. 4-bis, comma 1-bis, ord. pen., il divieto di concessione dei benefici non trova applicazione.