Cassazione penale Sez. III sentenza n. 406 del 8 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:406PEN

Massima

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Il pericolo concreto e attuale di recidiva, quale requisito per l'applicazione di una misura cautelare personale, richiede una valutazione prognostica fondata su elementi oggettivi e specifici, desumibili dalla situazione concreta, in merito alla probabile ricaduta dell'indagato nel delitto. Tale valutazione non può basarsi esclusivamente sulla gravità del reato, sulla condotta in spregio alle regole deontologiche o sul mero svolgimento di un'attività professionale, ma deve considerare la permanenza dello stato di pericolosità personale dell'indagato, la presenza di condizioni oggettive che possano favorire la recidiva, nonché l'eventuale coinvolgimento in precedenti fatti analoghi, senza tuttavia limitarsi a un mero riferimento a tali circostanze. La motivazione deve dare conto in modo chiaro e specifico della concreta e attuale probabilità di commissione di nuovi reati, senza fondarsi su elementi meramente assertivi o astratti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. DI NICOLA Vito - Consigliere

Dott. LIBERATI Giovanni - Consigliere

Dott. GAI Emanuel - rel. Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 10/05/2018 del Tribunale di Bologna;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito per l'indagato l'avv. (OMISSIS) che ha insistito nell'accoglimento.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanz…

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