Cassazione penale Sez. I sentenza n. 37056 del 14 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:37056PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio si configura quando l'agente, pur non avendo realizzato l'evento morte, ha posto in essere atti idonei e univocamente diretti a cagionare la morte della vittima, con dolo omicidiario, valutati secondo una prognosi ex post sulla base delle condizioni umanamente prevedibili al momento dell'azione. Rilevano a tal fine l'utilizzo di un'arma micidiale, l'inseguimento della vittima, la ripetitività e la delicatezza delle zone colpite, tutti elementi che depongono in modo inequivoco per una manifesta volontà di uccidere, senza che sia necessario il verificarsi dell'evento morte o il prodursi di postumi permanenti. Il giudizio di idoneità degli atti non può essere condizionato dagli effetti realmente raggiunti, poiché altrimenti la condotta, per non aver conseguito l'evento, sarebbe sempre inidonea nel delitto tentato. Ciò che rileva è la valutazione della situazione concreta al momento dell'azione, in base alle condizioni umanamente prevedibili nel caso particolare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M. - rel. Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) IR. AN. VI. AL. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 296/2010 CORTE APPELLO di MILANO, del 08/06/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 22/09/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIERA MARIA SEVERINA CAPRIOGLIO;

udito il P.G. in persona del Dott. CEDRANGOLO Oscar che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1.…

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