Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 12668 del 25 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:12668PEN

Massima

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Il ricorso per cassazione avverso il provvedimento applicativo di una misura cautelare personale, divenuta nel frattempo inefficace o revocata, è inammissibile per difetto di interesse concreto ed attuale del ricorrente, a meno che questi non deduca specificamente e motivatamente l'interesse a coltivare l'impugnazione ai fini di una futura richiesta di riparazione per ingiusta detenzione, evidenziando in termini concreti il pregiudizio che deriverebbe dalla mancata pronuncia. Tale deduzione deve essere personale dell'interessato, non potendo desumersi automaticamente dalla mera prospettazione della volontà di presentare istanza di riparazione. In assenza di tale specifica e motivata deduzione, il ricorso deve essere dichiarato inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse, senza applicazione delle conseguenze sanzionatorie previste per l'inammissibilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. MOGINI Stefano - rel. Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza pronunciata dal Tribunale di Reggio Calabria - Sezione del Riesame il 22/6/2015;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MOGINI Stefano;
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. IACOVIELLO ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio dell'ordinanza impugnata;
udito l'Avvoc…

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