Cassazione penale Sez. V sentenza n. 20869 del 26 maggio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:20869PEN

Massima

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Il reato di accesso abusivo a sistema informatico protetto, di cui all'art. 615-ter c.p., concorre con il reato di violazione di corrispondenza di cui all'art. 616 c.p. quando l'agente, oltre ad aver illegittimamente acceduto al sistema informatico, abbia altresì preso cognizione del contenuto della corrispondenza ivi custodita, procurandosi abusivamente le credenziali di accesso. In tali ipotesi, la tutela della riservatezza della corrispondenza elettronica sussiste a prescindere dalla titolarità formale delle caselle di posta, essendo sufficiente che il destinatario ne abbia la disponibilità e la ragionevole aspettativa di riservatezza. Il giudice di merito, nel valutare la concessione delle circostanze attenuanti generiche, può legittimamente ritenere prevalenti gli elementi di gravità della condotta rispetto a quelli favorevoli dedotti dalla difesa, senza necessità di esaminare analiticamente tutti i fattori, purché la motivazione sia logica e coerente. La qualifica di incaricato di pubblico servizio, ai fini dell'applicazione dell'art. 615-ter c.p., comma 3, può essere riconosciuta anche in relazione a mansioni di fatto svolte dall'agente, a prescindere dalla formale qualifica rivestita, ove risultino comunque connesse all'esercizio di un pubblico servizio. Il danno risarcibile in favore della parte civile nel reato di violazione di corrispondenza non è limitato alla sola titolarità formale delle caselle di posta elettronica, ma attiene alla lesione del bene giuridico della riservatezza della corrispondenza, indipendentemente dalla titolarità delle stesse.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 02/10/2018 della CORTE APPELLO di BRESCIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. DE MARZO GIUSEPPE;
sentire le conclusioni del Procuratore generale, Dott.ssa ODELLO LUCIA, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
uditi i difensori:
l'avvocato (OMISSIS), per la parte civile, si riporta alla memoria (con cui chiede il rigetto del ricorso) che deposita unitam…

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