Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27539 del 26 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:27539PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esaminare il ricorso avverso la sentenza di condanna per lesioni personali, afferma che le dichiarazioni della persona offesa possono costituire fonte di prova sufficiente ai fini dell'affermazione della responsabilità penale dell'imputato, purché siano sottoposte a un penetrante vaglio di credibilità soggettiva e di attendibilità intrinseca del racconto. Inoltre, il giudice esclude la sussistenza della causa di giustificazione della legittima difesa, in quanto l'imputato aveva la possibilità di allontanarsi dal luogo del diverbio senza ricorrere all'uso della forza. Infine, il giudice ritiene manifestamente infondati i motivi di ricorso relativi all'applicabilità dell'aggravante dell'uso dell'arma e all'esclusione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, in quanto la motivazione del giudice di merito risulta adeguata e congruente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. Scarl INI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. CANANZI Francesco - Consigliere

Dott. PILLA Egle - Consigliere

Dott. BIFULCO Daniela - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26/04/2022 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere DANIELA BIFULCO;
letta la requisitoria del Sostituto Procuratore generale, Dott. LUIGI GIORDANO, il quale ha chiesto pronunciarsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza indicata in epigrafe, la Corte d'appello di Milano ha in parte riformato la decisione ad…

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