Cassazione penale Sez. V sentenza n. 45530 del 9 dicembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:45530PEN

Massima

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Il diritto di cronaca giornalistica, quale causa di giustificazione della diffamazione, presuppone che il giornalista abbia precisato nell'articolo il contesto in cui sono state espresse le dichiarazioni lesive della reputazione altrui, nonché i soggetti che le hanno formulate. In mancanza di tali indicazioni, il diritto di cronaca non può essere invocato, essendo necessario che il giornalista abbia previamente verificato la veridicità delle notizie riportate, senza limitarsi a recepire passivamente il contenuto di documenti o dichiarazioni di terzi. Inoltre, l'accostamento di una persona a contesti criminali, in assenza di specifici e comprovati elementi di fatto, integra il reato di diffamazione, anche qualora tra la persona offesa e la famiglia mafiosa omonima non sussista un effettivo legame di parentela, essendo sufficiente che tale collegamento risulti oggettivamente lesivo della reputazione secondo il comune sentire. Infine, la determinazione del risarcimento del danno non è subordinata alla specifica richiesta formulata dalla parte civile nelle conclusioni, essendo sufficiente la sola costituzione di parte civile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. COLONNESE Andrea - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. IACOBELLIS Marcello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) AN. GI. N. IL (OMESSO);

2) GO. HO. PE. N. IL (OMESSO);

3) DE. TO. AN. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 13/11/2007 CORTE APPELLO di ROMA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. IACOBELLIS MARCELLO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FEBBRARO Giuseppe, che ha concluso per il rigetto del ricorso e la condann…

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