L'Autorità amministrativa competente, nell'esercizio del potere discrezionale di rilascio delle autorizzazioni di polizia per l'esercizio di attività che possono avere riflessi sull'ordine e sulla sicurezza pubblica, come la raccolta di scommesse, è tenuta a valutare con il massimo rigore la sussistenza del requisito della buona condotta del richiedente, non limitandosi alla mera assenza di condanne penali o di pregiudizi di polizia a carico dello stesso, ma dovendo altresì considerare anche fatti e circostanze privi di rilevanza penale, ma potenzialmente rivelatori di possibili influenze e condizionamenti negativi sulla sua futura condotta, ivi inclusi i rapporti di frequentazione con soggetti gravati da pregiudizi di polizia e penali di grave rilevanza. In tale contesto, l'Autorità amministrativa può legittimamente negare il rilascio dell'autorizzazione richiesta sulla base di un quadro indiziario adeguatamente articolato e motivato, che evidenzi il concreto e attuale pericolo di condizionamenti malavitosi nell'esercizio dell'attività, anche in assenza di una pregressa condotta illecita direttamente ascrivibile al richiedente, in ragione della particolare delicatezza del settore e della necessità di garantire la sicurezza e l'ordine pubblico mediante strumenti di prevenzione della commissione di reati.